domenica 23 agosto 2009

Aspettando il Ramadan e Ramadan

Venerdi-Sabato
Gli occhi sono rivolti al cielo.
Milioni di persone attendono la voce della Luna per iniziare ad inseguire il Sole.
Non un ttesa immobile quella dei giorni che precedono la festa, al contrario le strade fremono di gente che sembra impazzire dietro gli acquisti, i supermercati si svuotano, le donne e gli uomini tagliano i capelli, nelle case è il momento delle grandi pulizie, si cambia la disposizione dei mobili nelle stanze, tutto assume un'aria di cambiamento nel ripetersi della tradizione.
La "coca cola" e la "boga" sugli scaffali prendono il posto dei vini e degli alcolici tanto apprezzati dai tunisini nella quotinianeità.
Si dice che porti sfortuna che il Ramadan inizi il venerdi. Voci di popolo.
Cosi, è nella notte tra il venerdi e il sabato che si dà inizio al mese della purificazione.

Mamma Z. si affaccia alla porta della mia stanza, mi sveglia per la colazione. Sono le 3.30 del mattino. Papà M. resta a dormire, non essendo in piena salute non partecipa al digiuno.
E' buio, scendo con i tre fratelli al piano terra, apparecchiamo la tavola disposta appositamente per l'occasione. Dalla finestra vediamo l'accendersi pian piano di tutte le luci del quartiere, sentiamo il levarsi delle sue voci. Il pasto è ricco, la particolarità ci dice Z. è il Masfouf un prodotto simile al cous cous condito con molto, molto zucchero e acini d'uva o, a seconda della stagione, datteri, melogrno, uva passa.
4.10, Il canto del mouezzin e i passi dei fedeli verso la moschea sotto un cielo di stelle. Riponiamo il cibo al suo posto, inizia il digiuno.
Z. e il fratello tedesco tornano a dormire.
Esco con gli altri due, ci sediamo sui gradini davanti alla porta, nel cortiletto che fa da ingresso all'appartamento.
Nessuno prega nella nostra casa. F., sorella italiana in più accezioni di significato, mi invita a farlo insieme. Leggiamo in francese alcuni passi del Vangelo, li sussurriamo all'aria, il fratello inglese ci guarda e ci ascolta. Le nostre voci, la voce della preghiera che si innalza e si amalgama a quella dell'Umma, al canto del mouezzin. Ci sentiamo uniti nello spirito in grande profondità.
La spiritualità che non ha religione.
Ritorniamo alle nostre stanze, il cielo inizia a schiarirsi, tra poche ore la sveglia e il Mahda Bourguiba.

Più ricchi di ieri.

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